nome progetto
EC kitchen
localizzazione
CAROVIGNO (BR)
data completamento
GIUGNO 2020
CREDITS
progetto architettonico
ALESSIO ZANZARELLA (azestudio)
direttore lavori
ALESSIO ZANZARELLA (azestudio)
foto
SIMONE BOCCUZZI
rivestimenti
LAMINAM (Italia)
porte scorrevoli
RIMADESIO (Italia)
illuminotecnica
LINEALIGHT (Italia)
fornitura rivestimenti
OLIVIERI CERAMICHE (Avetrana)
trasformazione rivestimenti
OLMOLAB (Avetrana)
EC KITCHEN è uno spazio cucina realizzato a Carovigno (BR) presso l'abitazione di una persona con disabilità. Il concept assume la sua configurazione definitiva grazie alla collaborazione instaurata con il committente, il quale ha indicato, con molta meticolosità, dimensioni, quote ed esigenze funzionali, senza tralasciare le note estetiche.
L'intera cucina, per volere del proprietario, è stata interamente realizzata in gres porcellanato slim grande formato, materiale che può essere perfettamente integrato nello spazio architettonico, come fosse una "cucina in muratura".
Il gres, oltre che costituire un materiale adatto alla pavimentazione, può anche essere "sotto-strutturato", assumendo la solidità di un top da cucina; entro certi limiti, può essere fissato su superfici di ottimo legno stabilizzato, per poter anche ottenere il rivestimento di mobili e complementi d'arredo. Grazie alle performance di questo straordinario materiale e grazie alla scrupolosità del team di Olivieri Ceramiche (o.key - chiavi in mano) che ha realizzato EC KITCHEN, l'architetto Zanzarella ha potuto delineare il progetto in modo che i dimensionamenti voluti dal cliente fossero rigorosamente rispettati al decimo di millimetro.
Per comprendere a fondo tutti gli aspetti funzionali e dimensionali, l'architetto, non avendo mai trattato precedentemente il design di una cucina per persona con disabilità, ha stabilito una "connessione empatica" con il proprietario di casa, modellando per lui (digitalmente in 3D) tutti gli elementi strutturali e compositivi ideati "su misura", quotandoli e modificandoli più volte fino ad ottenere l'approvazione totale: un processo "empatico" che si attua normalmente con ogni tipologia di committente; ma, in questa circostanza, ancora più meticoloso, perchè anche un minimo errore di valutazione, avrebbe comportato inesorabilmente la non corretta utilizzazione della cucina.
Mai come in questo caso, l'architetto ha avuto la percezione che la cucina è una "macchina" per cucinare, dove ogni elemento è nella sua precisa collocazione per rispondere a reali esigenze ergonomiche e funzionali dettate da chi la dovrà utilizzare.
Da questa esperienza emerge non solo una conferma che "armonia delle funzioni" coincide spesso con "armonia formale/estetica", ma anche un certo pathos, perchè fare architettura può anche significare dare valore alla vita, in generale.